Il Covid-19 ha accentuato la palese differenza, già esistente, tra comunicazione e informazione.
L’informazione trasmette un messaggio, senza occuparsi delle reazioni di chi lo riceve.
La comunicazione implica l’ascolto delle reazioni del ricevente per creare una relazione.
A virus abbattuto, speriamo entro l’inizio dell’estate 2021, si dovrà parlare di comunicazione.
Nelle prossime settimane, entro qualche mese, il flusso delle esportazioni delle nostre merci, dovrà confrontarsi, oltrechè con i classici competitor, anche con l’ansia giustificata da corona virus.
E’ opportuno, quindi, esclusivamente da un punto di vista comunicativo e di immagine, parlare di credibilità, credibilità del sistema Italia.
Una strizzatina d’occhio al Secondo Assioma della Comunicazione di Paul Watzlawick, Gregory Bateson e Donald Jackson (Palo Alto 1969) è d’obbligo.
I livelli comunicativi di contenuto e relazione. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione.
Il punto chiave, per dirla con le parole del Prof. Guido Gili, sociologo della comunicazione, e all’epoca mio relatore alla prima, delle due tesi di laurea in Scienze della Comunicazione,
il punto chiave… sui cui si deve lavorare è l’affidabilità. L’attendibilità e la reputazione, legati alla credibilità intesa come relazione.
Quindi la teoria della credibilità complementare al concetto di fiducia espresso dal sociologo Niklas Luhman :
“la questione della fiducia è nettamente diversa e richiede un tipo affatto diverso di autoriferimento . Non nasce da un pericolo intrinseco ma dal rischio. Ciò che determina il rischio è un calcolo puramente interiore delle condizioni esterne. Tuttavia i rischi esistono solo come una componente della decisione e dell’azione” [1]
Abbiate fiducia dei bravi e qualificati comunicatori.
RDP
STUDIO START COMUNICAZIONI
Dr.Mag. Riziero Di Pietro
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[1] Le strategie della fiducia, a cura di D. Gambetta, Familiarità, confidare e fiducia: problemi e alternative di Niklas Luhman, ed. Einaudi pp.130, 1989
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